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La meditazione come self-therapy per pokeristi: Andrea Dato spiega perché

Immagine del redattore: Euro RoundersEuro Rounders

La calma è sempre stata una sua dote, così come la chiarezza. Sembrano appartenere a un'altra era i tempi in cui faceva il "professore" assieme a Jackson Genovesi e Flavio Ferrari Zumbini nella trasmissione "Come Giochi"condotta dalla bella Diletta Leotta. Dopo esser sparito per un po' dalla scena live, Andrea Dato è tornato a farsi vedere prima dalle parti di Vegas in occasione delle WSOP e poi a Barcellona, per L'European Poker Tour: "Ma soltanto per giocare cash." - ammette. Dopo una breve chiacchierata su quanto fatto pokeristicamente in questi anni "non ho mai smesso di giocare, anche se soltanto online. Il poker mi consente di vivere ben oltre le mie esigenze e mi da il tempo di concentrarmi su altro" – il discorso scivola inevitabilmente sull'"altro". Negli ultimi anni Andrea si è approcciato alla meditazione, un percorso che tanti noti pro hanno affrontato in numero sempre maggiore negli ultimi tempi: "E' un argomento di cui parlo sempre molto volentieri, perché penso sia un aspetto che in molti dovrebbero affrontare. Ho iniziato circa quattro anni fa e...Mi ricordo un momento preciso in cui, mi sono fermato. Mi sono accorto che nella mia vita non mi fermavo mai, era un continuo saltare dal poker a qualche addiction, che possono essere le sigarette così come giochini tipo HearthStone. Queste riempivano totalmente le mie giornate e non c'era mai un attimo di pausa. A un certo punto mi sono fermato, ho rivolto lo sguardo da fuori all'interno e ho visto che avevo tante zone d'ombra. Volevo portare luce in queste zone d'ombra e non sapevo che percorso affrontare, quindi ho pensato addirittura di rivolgermi a uno psicologo. Ed è così che sono entrato nel mondo della meditazione. C'è tanto misunderstanding intorno all'argomento, la gente molto spesso la associa a una religione o qualcosa di simile, mentre si tratta sostanzialmente di fermarsi. Fermarsi e portare attenzione e consapevolezza in tutto quello che fai. Perché la maggior parte degli esseri umani fa delle cose senza rendersi conto di quello che sta facendo. Non si rende conto perché sta facendo certe cose. Quindi non si tratta di modificare un proprio comportamento, si tratta soltanto di diventare l'ossravatore di quel comportamento. Lo so è sottile, è difficile spiegarlo a parole. Però semplicemente osservando ad esempio, mi son reso conto che questo mio giocare a HearthStone in maniera quasi malata era una semplice fuga da tante altre cose. Ho proseguito, ho approfondito nel mondo della meditazione leggendo libri e la cosa più preziosa che ho capito è proprio questa: fermarsi e non fare niente. Respirare.Si assaggia una qualità che con le parole è difficile da spiegare. Quello che consiglierei a chiunque, in particolare ai giocatori di poker perché conosco bene l'ambiente, ci sono stato dentro per dieci anni e il poker player, di solito, è una persona estremamente frenetica, estrememante distratta, estremamente decentrata. A chiunque si trova in uno stato del genere io consiglio: fermatevi. All'inizio ci sarà un forte disagio, verrai sopraffatto dalla noia, dirai ma possibile che c'è solo questo? Se però hai la forza e il coraggio di rimanere in quello stato di disagio ti accorgerai che ti si apriranno nuove porte, ed è un mondo affascinante, che ovviamente uno non finisce mai di esplorare. Porta del bene in tutto, nel gioco, nelle relazioni. Io ho interrotto tante amicizie e ne ho approfondito altre, anche con la mia famiglia. Davvero è un percorso che suggerirei a chiunque, non dico necessariamente quello della meditazione che è quello che ho scelto io, parlo solo di rivolgere lo sguardo dall'esterno verso l'interno. Fallo con chi vuoi, come vuoi, fallo con la preghiera, con uno psicologo, fallo come ti pare. Fa bene farlo e questo porta tanto, adesso mi sembro un po' un santone a parlare così, amore per la vita. Cioè questo ritirare dall'esterno all'interno poi ti fa esplodere d'amore verso l'esterno, e automaticamente ti viene voglia di prenderti cura anche degli altri. Perché una volta che ti sai prendere cura di te è la che ti prendi cura degli altri. Se invece sei totalmente nell'avere dagli altri, dal rapporto amoroso, vuoi l'amore, dal rapporto d'amicizia vuoi l'amicizia, dalla famiglia vuoi, dal poker vuoi riconoscimento...Quando hai tutta questa voglia di prendere stai sicuro che rimani vuoto. E' quando smetti di desiderare, e ritorni a te, che ti viene voglia di dare." 


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