
La vicenda coronavirus Covid-19 ha avuto un effetto devastante sul poker live costringendo anche alla cancellazione di IPS Rozvadov, a fine mese, visto il tracollare della situazione che ora sta riguardando tutta l’Europa. Ora l’obiettivo è cercare di capire come fermare questa pandemia che purtroppo fermerà tutti i players europei e non solo quelli italiani, e provare a ipotizzare una riapertura dell’action sui tavoli, in primis per i tornei EuroRounders. Per questo abbiamo iniziato a sfruguliare quei players che, nella vita di tutti i giorni, esercitano la professione medica e hanno competenze per darci un parere sulla vicenda. Per primo ecco il dottor Francesco Iannelli, medico chirurgo specialista urologo, che sta vivendo l’emergenza del servizio sanitario nazionale al fianco dei colleghi di tutta Italia e che gioca spesso a poker nei circuiti EuroRounders.
Abbiamo capito che questa disciplina è un veicolo ideale per il virus: giusto il blocco di tutti i live?
“Innanzitutto un caro saluto agli amici-avversari pokeristi che ci seguono. Rispondo subito di sì. Oggi che ne stiamo parlando siamo al 12 marzo e L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato lo stato di Pandemia, cioè di presenza del Covid19 in tutti i paesi del mondo e la sua possibilità di veicolazione (cioè trasmissione del virus) negli abitanti di ognuno di questi paesi. Pertanto gli Stati, i Governi, hanno preso le misure restrittive che tutti noi oggi conosciamo al fine di evitare il più possibile il rischio trasmissione del virus visto che è già presente nei Paesi della Comunità Europea”.
Come funziona il virus e come il poker live può aver aiutato a diffondere lo stesso prima della chiusura?
“Il Covid19 è un virus che colpisce le vie respiratorie e si trasmette tramite contatto aereo ravvicinato e tramite contatto delle mani con le nostri parti del corpo che sono porte di ingresso cioè la bocca, il naso e gli occhi. Per dirla in termini semplici e per cercare di tranquillizzare le persone posso dire che esistono 3 categorie di virus delle vie respiratorie che elenco in ordine di gravità e conseguenze. La prima categoria è quella del virus del raffreddore che si trasmette sempre alla stessa maniera ma che colpisce le prime vie aeree naso e gola. Per questo virus non esiste cura, tanto è vero che in questi casi vengono solo usati farmaci per alleviare i sintomi non per combattere il virus. La seconda categoria è il virus influenzale in tutte le sue varianti, che colpisce il secondo tratto più profondo delle vie respiratorie cioè trachea e bronchi, ma per il quale esiste un vaccino. È bene anche dire che in caso di infezione influenzale in particolari soggetti (per esempio i fumatori) i bronchi più indeboliti dal fumo ed attaccati dal virus possono andare incontro ad infezione batterica ed ecco perché in alcuni casi durante l'influenza bisogna prendere gli antibiotici, però la cura c'è. Il problema è che, non solo al momento non vi è una cura o un vaccino, ma questo virus colpisce l'albero respiratorio in profondità negli alveoli polmonari, dove il nostro sangue si ossigena, dando quindi un grave quadro di polmonite virale. A questo aggiungiamo che nessun essere umano ha gli anticorpi per difendersi trattandosi di virus nuovo e quindi potete ben capire la gravità della situazione”.
Qual è il suo punto di vista sulla diffusione del Covid19 e quali potrebbero essere le contromisure migliori per arginarlo, parlando in generale e non solo con riferimento al poker?
“La caratteristica principale del Coronavirus è la rapidità di diffusione tra gli esseri umani. Al momento le contromisure migliori per arginare il fenomeno sono quelle che tutti conosciamo, evitare il più possibile il contatto-contagio tra le persone ed adottare i Presidi igienico sanitari raccomandati dal Ministero della Salute. La Cina, che ha contenuto il fenomeno, per noi rappresenta un esempio. È necessario modificare per un periodo di tempo le nostre abitudini quotidiane, il nostro stile di vita. Dal punto di vista medico oggi non esiste una cura, non esiste un vaccino. Sembra che una classe di farmaci usati in altri ambiti rallenti il danno polmonare in chi è colpito dal Covid19, ed è già qualcosa. Certo il vaccino rappresenterebbe l'unico modo per arginare il virus a livello mondiale, ma dobbiamo avere pazienza e fiducia, per un vaccino in genere possono occorrere anche 2 anni”.
Secondo lei quando potremmo tornare a giocare a poker e anche quando la situazione sarà sotto controllo quali misure andrebbero messe in atto? O si potrà tornare a giocare serenamente come prima?
“Dal mio punto di vista al momento è molto difficile dire quando potremmo ritornare a giocare a poker, per questo magari possiamo risentirci più avanti visto che la situazione è in continuo aggiornamento. Da giocatore amatoriale quale io sono mi piace fare un azzardo :credo che da luglio, al massimo a settembre potremmo riprendere in mano le nostre vite così come le avevamo lasciate 20 giorni fa e non credo che in futuro ci sia bisogno di prendere particolari misure, il virus o c'è o non c'è! Credo quindi che una volta superata questa emergenza sociosanitaria potremo tranquillamente ritornare a sfidarci ai tavoli con la giusta serenità.
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